"Vi è dirò così una regione
superiore
del Comunismo... "

Scritti

Plenilunio CAP IV° pag. 41

L'ultimo giorno eravamo andati a Aquileia per un avvenimento: la Messa in si minore di Bach, eseguita in basilica. Una mattinata fresca seppure addolcita, per il cielo proprio terso, da un sole che dorava l'alto del filare severo dei cipressi e, dall'altra parte, le ombrelle dei pini a scolta - aveva rimarcato Veronica - di un'imminente, avvertibile mediterraneità. Io invece trovavo più acceso di luce il campanile romanico, possente, fallico, o un missile puntato. Come aveva detto Veronica? Illusioni e relatività.
Ma poi il Sanctus aveva testimoniato nell'Agnus Dei anche l'autenticità di tutte le divinazioni, come Händel nel suo Messia, o come il Tristano, il Don Giovanni o la Missa Solemnis così compagna alla Nona. Una unicità che si traspariva sbalordendomi, ora che mi rinveniva pure la comune tonalità in re, dal costante ritorno del re maggiore e dall'intervento in re adesso anche delle trombe, l'allarme che squilla recidivo, terebrante, una forza che, doppia eco, si propagava lungo le due fughe in contrasto, la misura "alla breve" contro il 3/4 e il "tutti" ancora delle trombe e dei cimbali contro gli "a solo" delle corde e dei flauti, la calma serafica delle note ascendenti contro la frantumata tematica concitata in discesa. No, la divinità non era indifferente.

VITA COL PADRE

20 anni fa, il 24 maggio, moriva mio padre, a Parigi, in una solitudine e in una povertà che sigillavano e coronavano i suoi quasi 40 anni di esilio, oltre la metà della sua vita. Una sorte, quel destino, che e' come un indizio, l'indice d'interpretazione della fatalità anche del nostro smarrimento attuale. Mazziniani fin dal liceo Canova di Treviso, dopo la guerra '15-'18 cui avevano partecipato con non poca eccellenza, Guido - mio zio - e Mario Bergamo - mio padre - avevano costituito, nel Veneto e in Emilia-Romagna, la corrente più avanzata del repubblicanesimo italiano, quella appunto, e si badi, di repubblica sociale. Libertari, ferventi di un combattentismo rivoluzionario che confutava l'altro, usurpatore, inalberato dal Fascismo invece trasformista, i due fratelli ebbero da sperimentare in proprio, tutto quel tempo, l'azione delle squadracce: oltre alle bastonature, e all'olio di ricino, a mio zio venne incendiata la clinica sul Terraglio trevigiano, a mio padre bruciato tre volte lo studio bolognese... [ continua a leggere]

STALINGRADO

Di questi giorni, 40 anni fa, si consumava l'olocausto di Stalingrado. Lì, si sublimava e si cancellava la VI Armata, affamata 50 grammi di pane quotidiano e basta -, paralizzata nel gelo 40 gradi sotto, nel niente, nemmeno legna -, aggrappata da 3 mesi al Volga, sulla riva destra del quale era approdata stremata di uomini e logorata nei mezzi, sempre gli stessi gli uomini senza avvicendamenti e i mezzi senza ricambi da quel fatale 21 giugno di due anni prima. Uomini e mezzi da sempre in sproporzione di 1 contro 10 e adesso ancora peggio e, ciò malgrado, riusciti passo a passo, metro dopo metro, lana dopo lana, a espugnare oramai tutta la città infernale, allungata per 50 chilometri lungo il fiume fatidico...[ continua a leggere]

©Giorgio Mario Bergamo - Tutti i Diritti Riservati - a citycenter project